Pubblicato il : 27 Luglio 20205 tempo di lettura minimo

La scelta di un conto corrente aziendale non è una decisione da prendersi su due piedi poiché diversi sono gli aspetti da prendere in considerazione.
Fondamentalmente occorre analizzare le proprie esigenze al fine di aprire un conto aziendale online e/o presso istituto tradizionale che si adatti quanto più possibile alla quotidianità delle operazioni – all’uso giornaliero che se ne deve fare – e al tempo stesso minimizzi gli inevitabili costi di gestione.
Un’oculata scelta oggi eviterà diversi grattacapi un domani; sui flussi di denaro in entrata (e.g. pagamenti per servizi/lavori resi) così come in uscita per scadenze fiscali, pagamento ai fornitori e altro ancora.

Primi parametri di scelta

In ogni campo dello scibile umano non esiste una soluzione unica valida per tutte le situazioni e il conto corrente d’impresa, in tal senso, non fa eccezione! Come iniziare a muoversi per una scelta ponderata?
Qualora si optasse (anche) per un istituto di credito tradizionale il primo elemento di decisione potrebbe riguardare la presenza fisica sul territorio di una filiale. Sebbene oggigiorno i principali servizi offerti sia possibile portarli a termine online con un computer o app dedicata sul proprio smartphone, in alcuni casi si potrebbe avere la necessità di recarsi presso uno sportello fisico ad esempio per deposito contanti, denuncia smarrimento tessera Bancomat ecc.
Un secondo elemento decisionale vede l’offerta sulla tipologia di conto corrente e con essa, aggiungendo così un terzo elemento discriminatorio, la possibilità di scelta di quelli che vengono definiti “servizi accessori” ovvero funzionalità aggiuntive che possono ampliare il ventaglio di servizi offerti dalla versione base del conto.
Tali elementi sono tutti importanti, permettono una prima sgrossatura decisionale, ma trattasi pur sempre di condizioni necessarie ma ancora non sufficienti, non pienamente dirimenti sulla scelta definitiva dell’istituto bancario che dovrà gestire il conto aziendale. In tal senso un aiuto di scelta per aziende e professionisti in generale può arrivare dal portale www.bank4pro.it.

Valutazione dei costi

Costi fissi e costi variabili definiscono ulteriori criteri di scelta per un conto corrente d’impresa idoneo alle proprie esigenze.
L’obiettivo principale è la minimizzazione dei costi, ma tra costi fissi e variabili alla fine occorrerà realizzare una sorta di compromesso.
Nei costi fissi rientra, ad esempio, il canone di pagamento del conto il quale può essere a cadenza mensile o annuale e la cui entità in alcuni casi è funzione dei servizi offerti e dalla possibilità di espansione delle funzionalità eventualmente previste. In alcuni casi, tipico dei conti correnti con funzionalità di base ma da non escludersi che possano ritornare utili soprattutto in una fase iniziale, il canone può essere pari a 0€.
Altri costi fissi da considerare si hanno nelle cosiddette “competenze bancarie”, generalmente a scadenza trimestrale (valore predefinito, fatto salvo modalità differenti scelte dal correntista laddove possibile) nelle quali rientrano le spese per l’invio dell’estratto conto, spese di liquidazione e/o chiusura periodica, canone bancomat e canone mensile carta di credito.
Diversa la prospettiva per i costi variabili poiché la loro entità non è predicibile a priori anche se è sempre possibile farne una stima di massima in funzione del proprio volume d’affari. Nei costi variabili compaiono voci come le commissioni sui prelievi bancomat e allo sportello, sui bonifici, sulla domiciliazione delle bollette.
Trattasi, in genere, di costi associati alle singole operazioni e solo la conoscenza sull’uso giornaliero/mensile del conto può fornire una stima quanto più vicina alla realtà.
A volte gli istituti offrono un forfait di operazioni gratuite comprese nel canone; solo oltre tale numero si iniziano a pagare le commissioni per operazione.

Attenzione agli interessi

Quando si parla d’interessi su un conto corrente si pensa principalmente agli interessi attivi, i classici interessi sul capitale pagati al correntista dalla banca.
Invero nella scelta di un conto corrente una certa attenzione va posta anche negli interessi passivi poiché essi rappresentano un costo! Trattasi del tasso d’interesse applicato dall’istituto bancario qualora il conto aziendale dovesse andare in rosso.
In caso di conto in rosso occorre considerare un altro fattore di costo detto “commissione di massimo scoperto” in genere applicato con cadenza trimestrale: un addebito della banca il cui valore è funzione del massimo scoperto raggiunto nel trimestre precedente alla sua applicazione.

Tradizionale od online?

Due visioni differenti per gestire e operare sul proprio conto e che a volte, a seconda degli scenari, potrebbero essere complementari.
In genere le banche online per aziende forniscono sempre un conto corrente online business in grado non solo di abbattere di una cospicua quota le spese annue di gestione rispetto a un conto tradizionale ma a cui aggiungono tassi d’interessi attivi più vantaggiosi rispetto a un istituto tradizionale.
A fronte degli innegabili vantaggi di un conto corrente business online, perché mai oggi un’azienda dovrebbe ancora scegliere un istituto tradizionale?
A questa domanda c’è già una parziale risposta nella sezione introduttiva a cui aggiungere la necessità si supporto all’imprenditore nonché l’adozione di operazioni straordinarie da effettuarsi presso gli sportelli.